You are here
Enzo Maraio (PSI) “Il progetto Calderoli pericoloso” Attualità Politica 

Enzo Maraio (PSI) “Il progetto Calderoli pericoloso”

“Il progetto Calderoli è molto pericoloso, perché con l’autonomia differenziata si vuole rompere e superare quella coesione territoriale sulla quale abbiamo costruito il nostro Paese. Se questo si accompagna all’altro obiettivo della destra di introdurre il “premierato”, si finisce per minare a fondo l’assetto istituzionale e democratico unitario del Paese”. Lo ha detto il segretario nazionale del Partito Socialista Italiano, Enzo Maraio, intervenendo a Napoli all’iniziativa promossa dal Pd “Una e Indivisibile – perché l’autonomia differenziata minaccia l’unità dell’Italia”.

Per Maraio questa riforma “in primo luogo esautora il Parlamento, luogo di democrazia, che perde la centralità decisionale in favore di task force e comitati dipendenti dal solo Governo. La seconda questione – aggiunge – è quella dei Lep (Livelli essenziali delle prestazioni). Sul loro finanziamento – spiega Maraio – fu proprio Calderoli a spiegarmi in un incontro avuto a Roma, che si potrebbero utilizzare i fondi europei già stanziati per il Sud, che lo stesso non riesce a spendere. Così diventa una grande truffa. Invece di operare perchè il Sud spenda bene i suoi fondi, si pensa di sottrarne una parte al mezzogiorno.

Infine questo provvedimento è davvero preoccupante “perché mette in discussione due settori decisivi per il futuro della nostra società: la scuola e la sanità, per i quali si rischia di compiere un primo passo verso la privatizzazione, con buona pace dell’ascensore sociale, che in Italia è bloccato da troppo tempo e che mina il futuro di una intera generazione di giovani. Noi dobbiamo difendere con forza la scuola e la sanità pubblica.”

Più in generale il segretario del Psi ha spiegato che “il Sud, nel solco della migliore tradizione del meridionalismo, deve superare quell’atteggiamento recriminatorio fine a se stesso, rilanciando e ricostruendo una cultura politica con una idea di Paese che valichi i confini nazionali, proponendo una battaglia di liberazione di tutti i Sud del mondo.

“Il mezzogiorno – ha concluso – non è la palla al piede del Paese, ma invece può trovare una dimensione nuova come macroregione del Mediterraneo, costruendo una prospettiva di sviluppo che guardi alle opportunità di questa area emergente.”

mm

scritto da 







Related posts